C’è un’emozione che attraversa silenziosa ogni incontro: è quella che accompagna la presenza di Maria Concetta Zaccaria, la mamma di Sara Campanella, la giovane uccisa il 31 marzo scorso a soli 22 anni. Un femminicidio che ha scosso profondamente Messina e che, invece di lasciare spazio alla chiusura o al rancore, ha generato un gesto di coraggio civile: la nascita dell’Associazione “Sara Campanella”.
Comincia così l’articolo firmato da Silvia Gheza del CESV Messina su Vdossier. “Voluta dai genitori e dagli amici, l’associazione nasce per trasformare una ferita insanabile in un percorso di speranza e responsabilità condivisa. L’associazione non nasce solo per custodire il ricordo di Sara, ma per dargli continuità e senso attraverso azioni concrete. La frase che Sara Campanella amava ripetere – “Mi amo troppo per stare con chiunque” oggi diventa un messaggio di libertà e consapevolezza che può parlare a tante giovani donne. Il volontariato, in questo contesto, diventa un modo per restituire dignità, diritti e protezione a chi vive situazioni di violenza o fragilità. È un gesto che unisce memoria e futuro, dolore e responsabilità, trasformando una storia tragica in un ponte verso una comunità più consapevole”.
“Attorno a questa visione stanno nascendo percorsi educativi, iniziative nelle scuole, sportelli di ascolto e azioni rivolte al sostegno delle vittime. L’associazione promuove una cultura basata su rispetto, parità e cura reciproca, mettendo al centro prevenzione e sensibilizzazione, educazione emotiva e relazionale, supporto psicologico e legale, empowerment femminile, percorsi di autonomia per chi deve ricominciare da capo. Una rete di azioni che non risponde solo all’urgenza del presente, ma mira a costruire una comunità più attenta e solidale”.

