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I bisogni del Terzo Settore: coinvolgere i giovani e trovare nuovi volontari

Sono 25 le esigenze raccolte dal CESV Messina grazie ad un apposito questionario compilato dai volontari e dal terzo settore nella sua interezza.

Si va dalla collaborazione in rete alla ricerca di nuove occasioni di volontariato, dalle competenze amministrative alle relazioni con la pubblica amministrazione, dalla necessità di trovare sedi adeguate a quella di essere tempestivamente informati su normative, opportunità, bandi.

Le priorità più diffuse

Ma ai primi posti, i bisogni maggiormente avvertiti, sono – in linea con quanto accade in tutta Italia – il coinvolgimento delle giovani generazioni e la possibilità di trovare nuovi volontari. Pari merito è l’opportunità di avere un centro di riferimento, come appunto è il CESV, cui potersi rivolgere nelle occasioni e per i casi più disparati.

“Si tratta di un importante riconoscimento del ruolo del Centro di Servizi per il Volontariato – sottolinea il direttore Rosario Ceraolo – che risponde al bisogno di avere un soggetto di riferimento e di supporto specializzato a cui rivolgersi, soprattutto a causa della complessità normativa e organizzativa che disorienta e rende particolarmente impegnativa l’attività di volontariato. Spesso inoltre l’amministrazione pubblica del territorio, inteso nel complesso delle 108 città, non riesce ad essere un interlocutore presente”.

Le esigenze meno sentite

Non è tutto. All’altro capo della “classifica”, quella delle esigenze meno avvertite, si trova, tra l’altro, quella di conoscere e saper gestire gli aspetti amministrativi, contabili e fiscali, che è sentita maggiormente da chi ricopre ruoli nell’organo di amministrazione e nella presidenza di una realtà associativa e ne sente pertanto la responsabilità.

Poco sentita anche la necessità di collaborare con soggetti profit, che non vengono ancora visti come attori con cui attivare partnership utili al perseguimento della propria mission, quindi come soggetti che possano mettere a disposizione del non profit risorse finanziarie, umane o materiali. Un aspetto “sul quale molto probabilmente influiscono le caratteristiche del tessuto economico della Città Metropolitana di Messina”.

Identikit di chi ha risposto

A rispondere al questionario sono stati oltre 200 persone, provenienti da 28 dei 108 comuni dell’ex provincia, con una presenza predominante del Comune di Messina (110 su 203), in linea con la densità di popolazione del comune capoluogo. Sono rappresentati tutti i coordinamenti locali di comunità del CESV Messina, l’articolazione che aggrega gli enti sul territorio di competenza.

Per la quasi totalità si tratta di persone che già donano il loro tempo come volontari, in prevalenza in organizzazioni non profit (85%) ma anche per o in enti pubblici o attraverso il cosiddetto volontariato d’impresa. Solo una piccola parte è composta da persone che non svolgono nessuna attività di volontariato (4) o che sono aspiranti volontari (10).

Tra coloro che hanno risposto al questionario, inoltre, si registra una prevalenza di donne (59%) e una prevalenza dell’età adulta (dai 35 ai 64 anni), mentre il 25% ha fino a 34 anni e un altro 25% ha dai 65 anni in su.

Circa la metà del campione è composto da occupati (48%), ma sono presenti anche studenti (10%), persone in cerca di occupazione (11%), casalinghi (5%) e persone ritirate dal lavoro (27%).

In evidenza foto © Maria Grazia Schiapparelli tratta da “Tanti per tutti”, Archivio fotografico a cura di CSVnet e FIAF.

 

Iria Cogliani