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Dall’analisi dei fabbisogni la visione di un volontariato che vuole crescere

Oltre la metà delle associazioni di volontariato presenti sul territorio di Messina e della sua area metropolitana hanno compilato il complesso questionario di rilevamento dei fabbisogni elaborato dal CESV Messina in collaborazione con il CSVnet nell’ambito di uno studio che coinvolge tutta l’Italia.
L’esigenza di indagare in modo specifico e dettagliato i bisogni del volontariato nasce dalla consapevolezza – ricorda il CESV – che le sfide attuali per gli enti del Terzo Settore ed anche per il Centro servizi, alla luce delle nuove normative, richiedono una fase di riprogettazione delle azioni a partire proprio dalle urgenze e dalle necessità avvertite “sul campo”.
E la partecipazione massiccia delle organizzazioni del Messinese al sondaggio è uno dei dati di rilievo da sottolineare. Ma non è l’unico.
“La compiutezza delle risposte, ma anche la grande mole di opinioni e suggerimenti nonché l’insieme dei giudizi, peraltro molto positivi, espressi sui servizi forniti dal CESV Messina – dice infatti il presidente Santi Mondello – fanno emergere l’esistenza di un volontariato consapevole dei propri limiti e, allo stesso tempo, assolutamente deciso a crescere”.

Il territorio
E ciò vale sia per la città capoluogo che per il resto del territorio. Sotto il profilo della collocazione geografica, infatti, più del 50% delle risposte proviene dall’ex Provincia. Nel dettaglio, la città di Messina è presente con il 43%, Taormina con il 13%, Milazzo con il 12%, S. Agata di Militello e Patti con l’11%, Barcellona Pozzo di Gotto con il 7% e Mistretta con il 3%.

Il settore
A riprova della complessità di questo mondo, si conferma davvero ampia la rosa dei settori in cui intervengono i compilatori, ambiti di intervento peraltro spesso non esclusivi così che si sommano e si intrecciano gli uni agli altri. Il 34,21% delle associazioni è attivo nell’ambito socio-sanitario, il 24,34% in quello della solidarietà sociale, il 16,45% nella protezione civile, il 15,13% in attività socio-culturali ed educative, il 5,26% nella promozione dei diritti umani e il 3,95% nell’ambiente. Dati questi che risultano pienamente coerenti con quelli regionali e con quelli nazionali.

Le difficoltà
La complessità delle problematiche emergenti insieme con l’Insufficiente cultura della solidarietà da parte della comunità, la difficoltà di coinvolgere nuovi volontari e la scarsa visibilità delle organizzazioni del volontariato e degli enti del Terzo Settore rappresentano i principali problemi riscontrati dalle organizzazioni. Pertanto, le associazioni chiedono al CESV il massimo impegno nello svolgere un lavoro di rete e di coordinamento con le istituzioni, consulenza specialistica (legale, assicurativa, amministrativa) e formazione specifica (progettazione secondo la normativa di settore, people e fund raising, comunicazione sociale).
Si tratta di risposte che confermano l’alto grado di consapevolezza dei volontari, i quali ammettono anche la propria inadeguatezza. Ma allo stesso tempo, proprio nella lucidità e nella esaustività delle richieste, mostrano la propria volontà di “imparare” e fare sempre meglio. 

I servizi
Le associazioni si dichiarano molto soddisfatte dai servizi erogati dal CESV. Settore per settore sono largamente maggioritari i giudizi positivi.
Le attività di consulenza sono considerare ottime dal 51% e buone dal 33% degli intervistati. Dati che diventano rispettivamente 33 e 30 % per la logistica, 37 e 43% per la formazione, 22 e 41% per l’animazione e la promozione territoriale, 37 e 42% per la documentazione, 24 e 49% per la progettazione, 38 e 41% per la comunicazione.
Allo stesso tempo, poiché circa il 40% dei soggetti che hanno compilato il questionario usufruiscono raramente di questi servizi, il Centro individua un significativo margine di miglioramento nella necessità di contattare e coinvolgere, e soprattutto sostenere e affiancare, anche tutte quelle realtà con le quali finora non è stato stretto un legame consolidato. Si tratta, in altre parole, di un obiettivo imprescindibile.

La comunicazione
La necessità di maggiori informazioni e più capillare comunicazione è indicata tra le ragioni per le quali alcuni dei soggetti intervistati usufruiscono in modo non sistematico dei servizi CESV.
L’attività di comunicazione e informazione è, infatti, punto di snodo di molti dei fabbisogni identificati.
Le organizzazioni hanno richiesto anzitutto supporto alla realizzazione di siti web, poi comunicazione verso la stampa (dall’attivazione di veri e propri uffici stampa fino alla elaborazione di singoli comunicati e all’organizzazione di conferenze), e ancora newsletter e grafica.
A questo proposito sono anche arrivate specifiche indicazioni dai diversi territori. A Messina si richiedono promozioni sui social, app dedicata alle news, prenotazione on line per appuntamenti e incontri, nonché il sostegno alla diffusione di maggiori competenze di comunicazione tra gli stessi volontari. Questa delle trasmissione di competenze ad hoc è una delle priorità identificate pure nella zona di Patti, dove si sottolinea anche la necessità di una maggiore presenza su social e stampa, e nella zona di Sant’Agata Militello, dove si chiede anche di aiutare le associazioni a creare una chat di territorio su WhatsApp e a creare propri siti web. A Milazzo invece si chiedono contatti efficaci con la stampa per poter intervenire tutte le volte che ce ne sia necessità e urgenza.
Il valore della comunicazione emerge anche con riguardo al settore studi e documentazione per il quale le associazioni chiedono anzitutto un sito web ricco di contenuti, facile, efficiente e organizzato, per proseguire chiedendo la realizzazione di materiali informativi su cartaceo, da distribuire e da studiare, e la movimentazione e l’aggiornamento dei canali social.
Non solo. Là dove il questionario prevedeva la raccolta di suggerimenti per nuove attività da svolgersi a cura del Cesv, pur se la risposta più diffusa è che le attività già in essere rispondono perfettamente alle esigenze, si registra tra i consigli ancora una volta l’incremento della comunicazione e della informazione, compresi sportelli informativi decentrati.

Silvia Gheza