Si è svolta ad Ucria, lo scorso 23 maggio, presso la Banca del Germoplasma dei Nebrodi, la Giornata mondiale delle api.
L’evento ha permesso di portare all’attenzione dei cittadini, dei media e dei decisori politici l’importanza in generale di tutti gli impollinatori, api in particolare, per la sicurezza alimentare nonché per la sussistenza di milioni di persone, per il funzionamento degli ecosistemi e la conservazione degli habitat.
Alla presenza dell’Assessore Vincenzo Astone del Comune di Ucria, del Direttore della Banca del Germoplasma nonché del Parco dei Nebrodi Ignazio Digangi, dei rappresentanti dell’Associazione Regionale Apicoltori Sicilia Carmelo Siracusano, Amici della Terra club Nebrodi Maria D’Amico, Ambiente Sicilia Nicolino Romano, Salvatore Migliore per il Museo naturalistico La Petagna unitamente al direttivo dei Rangers International -promotori del progetto Ape Day -si è discusso del ruolo delle api, essenziali per mantenere in vita specie vegetali che rischierebbero altrimenti l’estinzione.
La giornata, patrocinata dall’Ordine dei Geologi, dalla Società Italiana di Geologia Ambientale, dal CESV Messina, oltre che dalla Fondazione Mancuso ONLUS e dal Parco dei Nebrodi ha permesso un approfondimento “sul campo” dedicato al ruolo delle api per la produzione globale di cibo: senza questi preziosissimi insetti difficilmente saremmo circondati dalle piante, domestiche e selvatiche, che caratterizzano il paesaggio dei Nebrodi e la nostra stessa dieta.
Eppure sia inquinamento che cambiamento climatico stanno influendo negativamente: ne costituisce un esempio la lista rossa della IUCN che ha valutato a rischio di estinzione numerose specie di api che contribuiscono all’impollinazione di colture alimentari in Europa e Nord America.
Ecco il perché della giornata di educazione ambientale cui hanno partecipato gli studenti delle scuole elementari e medie di Ucria e una delegazione della Fondazione Mancuso Onlus, guidata dal segretario Antonino Morabito, che ha trascorso una speciale giornata in natura, accompagnati dalle descrizioni degli esperti e anche di un preparatissimo naturalista autodidatta, Riccardo Nicomedi.