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“Sostenibilità” e “Scelta” chiudono la prima giornata di EsserCi Festival

Due workshop, in contemporanea, tra i quali scegliere sono stati gli eventi del pomeriggio della prima giornata di EsserCi Festival. Al PalaCultura di Messina i due gruppi di lavoro si sono interrogati e impegnati attorno alle parole chiave “Sostenibilità” e “Scelta”, che fanno seguito ai laboratori della mattina su “Educazione“.

Sostenibilità

Marco Giunta, socio della Cooperativa Sociale Ecosmed e co-responsabile del brand Ecobuddy®, ha guidato la riflessione, dall’analisi alle prospettive, attorno al tema della “Sostenibilità”, intrecciandone il significato a quello della Pace. Dunque, sul tavolo, la correlazione tra (in)sostenibilità e (dis)uguaglianze sociali.

“Viviamo un’epoca – ha detto – in cui separare le due sfere non è più attuale: servono approcci ispirati alla complessità che agiscano in maniera interconnessa. Per esempio nei prossimi 30 anni oltre 250 milioni di persone dovranno lasciare le proprie città a causa dei mutamenti climatici, e ciò amplificherà le disuguaglianze economiche, sociali, culturali. Contrastare il cambiamento climatico significa ridurre le disuguaglianze”.

Il workshop è partito dall’esperienza sperimentata nel Centro olivettiano di Roccavaldina, dove è stata installata una fabbrica di bioplastiche, e ha seguito le linee di connessioni tra questa realtà e i racconti e le considerazioni dei partecipanti.

Scelta

Michela Gaffo, responsabile Raccolta Fondi Fondazione Tender to Nave Italia, ha condotto il workshop dedicato alla parola “Scelta”.

“La pace è scomoda. La pace è lotta. La pace è compromesso. La pace è in bilico. La pace è un NOI, sempre. La pace siamo noi,
nessuno escluso, neanche il più piccolo. La pace è il nostro lavoro, ed è un laboratorio continuo e quotidiano” sono state le frasi con cui l’esperta ha esordito.

Il workshop si è svolto attraverso un approccio di scenario a scelte multiple. Il gruppo ha ragionato sullo scenario e si è espresso su una serie di scelte correlate e successive. Ogni scelta ha modificato lo scenario. Le scelte per ogni snodo sono state concordate e decise all’unanimità nel gruppo. Obiettivo del workshop scoprire come lavorare e scegliere collettivamente.

Perché “pace” non resti una parola astratta – ha detto Gaffo – “dobbiamo iniziare a calarci in una prospettiva che tenga conto di alcuni punti fermi: la pace non è assenza di conflitto, non è stasi. Se le nostre scelte sono un’onda, la pace si muove con essa; la pace è nelle piccole azioni e nei contesti quotidiani, per questo dobbiamo ragionare sulle nostre realtà e territori; la pace si fa insieme”.

 

Iria Cogliani