Con D.D.G. n. 1739 del 30.09.2022, è stato approvato l'”Avviso pubblico a sportello per il finanziamento del reddito di libertà da destinare alle donne vittime di violenza e ai loro figli” al fine di favorire l’affrancamento dalla situazione di violenza e favorire l’indipendenza economica.
Con il presente Avviso il Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali intende sostenere le donne vittime di violenza, in condizione di povertà, in un percorso di indipendenza economica, di autonomia e di emancipazione, ciò attraverso la destinazione per un determinato periodo, di una fonte di reddito stabile.
Le destinatarie del Reddito di Libertà sono le donne vittime di violenza, già in carico ai centri antiviolenza
e/o alle strutture di accoglienza ad indirizzo segreto, residenti nel territorio della Regione Siciliana, senza
reddito, disoccupate, inoccupate o con un reddito, calcolato secondo il metodo dell’indicatore ISEE,
inferiore alla soglia di povertà assoluta come stabilita dall’ISTAT.
Non potranno essere destinatarie del suddetto intervento le donne che godono del Reddito di Libertà previsto
in sede nazionale ed erogato dall’INPS.
Ad eccezione di quanto riportato al punto precedente, il Reddito di libertà di cui al presente Avviso non è
incompatibile con altri strumenti di sostegno al reddito come il Reddito di cittadinanza o altri sussidi
economici, anche di altra natura, erogati dallo Stato.
Possono presentare istanza di contributo ai sensi del presente avviso i Comuni della Regione Siciliana che
intendano attivare, in sinergia con i Centri Antiviolenza e/o le strutture di accoglienza ad indirizzo segreto
iscritte all’albo regionale, ex art. 26 l.r. 22/86, un progetto personalizzato in favore della donna vittima di
violenza al fine di favorirne l’autonomia economica, l’occupabilità e l’empowerment individuale.
L’istanza di contributo (All. A), firmata dal legale rappresentante del Comune e accompagnata da documento d’identità in corso di validità dello stesso, dovrà essere corredata da:
a) dichiarazione redatta dal Centro antiviolenza o dalla struttura di accoglienza ad indirizzo segreto che ha
preso in carico la donna destinataria del Reddito di libertà e che ne attesti il percorso di emancipazione ed
autonomia intrapreso; la suddetta dichiarazione dovrà essere controfirmata dalla destinataria del Reddito di
Libertà;
b) dichiarazione del servizio sociale professionale del Comune di riferimento ( o in sua assenza del Servizio
Sociale dell’ASP competente per territorio) che attesti lo stato di bisogno legato alla situazione creatasi a
causa della violenza subita;
c) dichiarazione del dirigente responsabile del settore sociale che attesti che la destinataria del Reddito di
Libertà non usufruisce di analogo intervento erogato dall’INPS, così come riportato al precedente art.2;
d) relazione da parte del servizio sociale professionale comunale (o dell’ASP competente per territorio)
relativa alla presa in carico della donna, alla sua situazione personale e familiare e al percorso che si intende
realizzare nell’ambito dei 12 mesi per garantirne l’autonomia, anche attraverso percorsi di formazione o di
tirocini formativi/borse lavoro o altro finalizzati all’inserimento lavorativo.
Nel rispetto della tutela alla privacy, gli atti presentati all’amministrazione regionale dovranno omettere
qualsivoglia riferimento alle generalità della donna destinataria del finanziamento e degli eventuali figli
minori o disabili.
Copia della dichiarazione di cui al precedente punto a) dovrà essere controfirmata dalla destinataria del
Reddito di Libertà e rimanere agli atti dell’amministrazione comunale.
Fonte: Dipartimento famiglia regione siciliana
© Foto di Silvio-Mencarelli, progetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”