Ne sono stati protagonisti. Ne portano traccia – in ricordi e riflessioni, contatti e nuove amicizie – dentro di loro. E la raccontano come un’«esperienza emozionante, formativa e costruttiva».
Fabio Cusumano, Valeria Di Brisco, Gabriele Ruvolo, Federica Leo, Elena Magazzù, Fabrizio Venuto, Maria Mortelliti, Giulia Portaro e Vincenza Salvo sono i giovani messinesi appena rientrati a Messina da Bergamo Capitale italiana del volontariato, dove hanno partecipato, come delegazione del CESV e insieme con Silvia Gheza e Mariella Mazza, all’evento “Giovani che cambiano il mondo. Io dono così”.
Giornate piene – tra incontri, dialoghi, laboratori, convegni, eventi artistici e culturali – nelle quali si sono confrontati con 500 altri giovani volontari provenienti da tutta Italia su dieci temi “irrinunciabili”: ambiente e vita sulla terra, giustizia e legalità, parità e identità di genere, pace e geopolitica, salute e benessere, investire sul territorio, cultura, cittadinanza e partecipazione, scelte e opportunità, esperienza del dono. Su ciascuno è stata composta una “lettera all’Europa” che è stata letta alla platea intera. «Dar voce a 500 volontarie e volontari – racconta Valeria Di Brisco che ha letto la lettera sul dono – fa battere il cuore a mille. È stata una meravigliosa responsabilità!».
E di forti emozioni parlano anche gli altri partecipanti messinesi. Dall’intervento di apertura affidato al giornalista e scrittore Roberto Saviano, che «ci ha ricordato come il nostro Paese esiste e si mantiene anche grazie alle scelte e le azioni che i giovani fanno», alle riflessioni collettive guidate da Micaela Casalboni, Nicola Bonazzi e Andrea Paolucci della Compagnia del Teatro dell’Argine, grazie a cui «abbiamo espresso il nostro desiderio, che è quello non di rivoluzionare il mondo, ma di migliorarlo giorno dopo giorno con senso civico, piccole pratiche e amore verso le comunità che abitiamo».
L’esperienza a Bergamo è stata così importante, così motivante, che – come dice Federica Leo – «ci spinge ancor di più ad intraprendere un percorso costruttivo verso il volontariato». Non per ultimo, grazie proprio al fatto – come ricorda Gabriele Ruvolo – di aver condiviso tantissimo con tutti gli altri volontari, compreso il sonno in sacco a pelo in una palestra, e di aver conosciuto persone di tutti i Centri Servizi per il Volontariato. Una condivisione – conclude Fabio Cusumano – che «ci ha dato la possibilità di scambiare le nostre idee con altre realtà» e, anche per questo, «è un’esperienza formativa decisamente da ripetere».