Molti centri di servizio sono già a lavoro per la selezione dei giovani che saranno impegnati nei 2500 posti disponibili su tutto il territorio nazionale. Intanto ulteriori proroghe arrivano dal Dipartimento in vista di una possibile rimodulazione delle attività legata all’emergenza in Ucraina
La burocrazia e i ritardi non hanno fermato la voglia dei ragazzi di impegnarsi nel servizio civile. Secondo le stime di CSVnet sono oltre 4.230 i giovani che hanno inviato la propria candidatura per i 2.500 posti – numero cresciuto con il decreto integrativo di gennaio – messi a disposizione dalla rete dei centri di servizio per il volontariato nei 150 progetti finanziati con l’ultimo bando.
La risposta è stata quindi molto alta, nonostante le criticità sulle tempistiche, le incombenze burocratiche e la mancanza di una campagna informativa nazionale per la promozione del bando.
Ora i Csv capofila dei progetti, insieme agli enti partner, sono a lavoro per procedere con i colloqui di selezione e stilare le graduatorie, la cui consegna è stata prorogata al 31 maggio, secondo quanto riportato dal decreto del Dipartimento pubblicato il 17 marzo scorso. In base alle nuove scadenze gli operatori volontari dovranno entrare in servizio entro il 20 settembre – 20 luglio per i volontari del servizio civile digitale.
Compatibilmente alla tabella di marcia molto serrata per stare al passo con le ulteriori scadenze all’orizzonte – entro il 29 aprile gli enti accreditati dovranno presentare programmi e progetti per il nuovo bando – gli enti si stanno preparando all’eventuale conversione dei progetti per assistere la popolazione ucraina in fuga verso il nostro Paese.
In base a quanto previsto dal decreto ministeriale annunciato dalla ministra per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, nelle prossime settimane si potrebbe procedere alla rimodulazione dei programmi e dei progetti “per assicurare soccorso ed assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale nell’ambito dell’emergenza in corso”.