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Ultime misure su obbligo vaccinale e super green pass

Per il contenimento dell’emergenza epidemiologica nelle ultime settimane il Governo ha varato una serie di provvedimenti per lo svolgimento delle attività sociali ed economiche. Ecco alcune indicazioni utili anche per le organizzazioni di Terzo settore e non profit

Nelle ultime settimane il Governo è intervenuto in maniera significativa con numerose e diverse misure volte al contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19 che riguardano, in particolare, l’estensione dell’obbligo vaccinale, l’istituzione dell’obbligo del super green pass, la sorveglianza sanitaria e il rinforzamento dei controlli. Molte misure interessano anche le attività degli enti del Terzo settore e del non profit in generale.

Ecco gli aspetti più rilevanti contenuti nei ddll nn. 172/2021221/2021229/2021 e 1/2022.

Il D.L. 7 gennaio 2022, n. 1 “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi
di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore”, introduce fino al 15 giugno 2022 un obbligo
vaccinale per tutti coloro che hanno compiuto i 50 anni, anche per gli stranieri che sono residenti in Italia. Il decreto non modifica gli obblighi vaccinali previsti dalle precedenti normative ma ne introduce alcuni nuovi.
L’obbligo (art.4-quater, comma 2, inserito nel DL 44/2021) “non sussiste in caso di accertato pericolo per la
salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale
dell’assistito o dal medico vaccinatore, nel rispetto delle circolari del Ministero della salute in materia di
esenzione dalla vaccinazione anti SARS-CoV-2; in tali casi la vaccinazione può essere omessa o differita”.
La normativa indica poi che per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età sarà necessario il green pass rafforzato – rilasciato a vaccinati e guariti dal COVID-19 – per l’accesso ai luoghi di lavoro dal 15 febbraio 2022.
I lavoratori che non saranno in grado di presentare la certificazione COVID richiesta, “nel caso in cui
comunichino di non essere in possesso della certificazione verde COVID-19 di cui al comma 1 o che risultino
privi della stessa al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei
lavoratori nei luoghi di lavoro, sono considerati assenti ingiustificati, senza conseguenze disciplinari e con
diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione della predetta certificazione, e
comunque non oltre il 15 giugno 2022. Per i giorni di assenza ingiustificata di cui al primo periodo, non sono
dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati” (art.4-quinquies, comma
4, inserito nel DL 44/2021).
Rispetto alla disciplina entrata in vigore a settembre 2021, si segnala, infine, come sia venuto meno il
requisito dimensionale dei quindici dipendenti, sotto i quali era consentita la sospensione del lavoratore
privo di certificato per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sua
sostituzione. La relativa facoltà di sospensione vale ora per tutte le imprese, anche quelle con più di quindici
dipendenti.
Operativamente si segnala ai datori di lavoro di:
– informare i soggetti incaricati alla verifica del green pass degli aggiornamenti normativi che prevedono la
richiesta del green pass base per tutti i lavoratori (così come previsto dal 15 ottobre) e di quello rafforzato
per i lavoratori over 50 con l’utilizzo corretto dell’app VerifiCovid 19.
– mantenere aggiornato l’elenco dei lavoratori che in maniera volontaria, così come previsto dalla normativa,
hanno consegnato copia del Green pass ricordando che la validità è di 6 mesi dalla conclusione del ciclo
vaccinale o dalla guarigione.
– informare tutti i lavoratori e collaboratori attraverso la consegna della seguente informativa.

Si mette a disposizione la circolare, prodotta da SteaConsulting recante le ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza covid 19 da adottare nei luoghi di lavoro.

Allegato: CIRCOLARE 01/22. Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza COVID-19 nei luoghi di lavoro

Silvia Gheza