Il lavoro come strumento fondamentale di reinserimento sociale di persone detenute. Parte da questa convinzione la terza edizione del bando “Evado a lavorare”, promosso dalla Fondazione CON IL SUD. L’iniziativa mette a disposizione complessivamente 3 milioni di euro e si rivolge alle organizzazioni di terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Martedì 18 giugno alle ore 11:30, ci sarà una presentazione tecnica online del bando. Per partecipare, all’incontro online è necessario registrarsi compilando il form disponibile al seguente link entro il 16 giugno: https://forms.gle/4huBEoabTR273wX36. Il link per seguire la presentazione sarà inviato a tutti gli iscritti il giorno prima dell’incontro.
Le ragioni
“I dati, se fosse necessario, ci dimostrano chiaramente quanto il lavoro sia uno strumento imprescindibile per dare una seconda opportunità a persone che hanno scontato o stanno scontando la propria pena”, ha dichiarato Stefano Consiglio, Presidente della Fondazione CON IL SUD. “Non solo, l’impegno lavorativo permette di valorizzare o incrementare le proprie competenze, alimentando l’autostima delle persone detenute. Gli obiettivi raggiunti dai 20 progetti che abbiamo finanziato con le 2 edizioni precedenti di questo bando ci confermano questa realtà e rendono ancora più consapevole e convinto il nostro impegno in questa direzione. Un lavoro che, oltre ad essere coerente con la nostra missione, può generare anche un beneficio economico per l’intero Paese: come rilevato dalla Bocconi, infatti, la recidiva di una persona detenuta “costa” alla comunità 154 euro al giorno”.
Il bando
“Evado a lavorare” si rivolge a partenariati composti da almeno 2 organizzazioni di terzo settore oltre a ogni struttura penitenziaria competente in base alla tipologia di intervento proposta e alla situazione delle persone coinvolte. Potranno prendere parte alla partnership anche istituzioni locali, scuole, associazioni di categoria, centri per l’impiego e soprattutto imprese appartenenti al tessuto imprenditoriale locale e nazionale.
L’iniziativa si articola in due fasi: la prima finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio di intervento e la seconda di progettazione esecutiva, volta ad arricchire la proposta, anche mediante la modifica del partenariato e di aspetti critici rilevati nella valutazione iniziale.
Il Bando scade il 25 settembre 2024 e prevede la presentazione delle proposte esclusivamente online tramite la piattaforma Chàiros.
I progetti
Saranno sostenute iniziative capaci di favorire concreti processi di reinserimento sociale e lavorativo per persone in esecuzione penale, favorendone la progressiva autonomia e, con l’intento di dare piena attuazione alla funzione rieducativa della pena e ridurre i tassi di recidiva nel lungo periodo, promuovendo allo stesso tempo percorsi di responsabilizzazione della comunità, reti di sostegno accoglienti e inclusive e iniziative di riparazione.
Tutte le iniziative finanziate dovranno includere la componente occupazionale quale strumento di riscatto e inclusione sociale dei detenuti anche attraverso l’attivazione o il potenziamento di servizi volti a garantire un’adeguata connessione dentro-fuori il carcere. I progetti dovranno mettere al centro le persone in esecuzione penale e porre attenzione anche a tutte le altre dimensioni rilevanti della loro vita (es. abitativa, sanitaria, legale) promuovendo l’acquisizione di competenze e il rafforzamento delle relazioni affettive, funzionali a garantire l’efficacia dei percorsi di reinserimento.