Graphic novel e ricerca sociale: il ciclo di presentazioni promosso dal Cospecs dell’Università di Messina e che vede il CESV tra i partner di progetto si conclude con i due incontri di maggio.
L’iniziativa – che ha preso il via a febbraio – ha l’obiettivo di costruire uno spazio di riflessione e di confronto su temi estremamente attuali come le migrazioni, i quartieri e le periferie delle città, le mafie, la salute e il benessere. Il ciclo di incontri è organizzato grazie al contributo economico straordinario dell’Ateneo Peloritano e alla collaborazione di docenti universitari, del mondo della scuola e delle biblioteche e quello del volontariato.
Quartieri. Viaggio al centro delle periferie italiane
Ultimo appuntamento del ciclo dedicato alla graphic novel giorno 27 maggio al Liceo Ainis, dalle ore 10:00 alle ore 12:30: la prof. Monica Musolino dell’Università di Messina converserà con Adriano Cancellieri, Università di Milano Bicocca e coautore di “Quartieri. Viaggio al centro delle periferie italiane“.
Così la presentazione di “Quartieri”: «La dimensione di confine tra la città dei ricchi e quella popolare di San Siro a Milano, il nuovo orgoglio dell’Arcella a Padova, la memoria del passato operaio della Bolognina a Bologna, le mille contraddizioni di Tor Bella Monaca a Roma, lo stigma subito dagli abitanti dello ZEN a Palermo: un’antologia di 5 racconti di 5 quartieri di 5 città italiane disseminate lungo la penisola, da Nord a Sud, per cercare di leggere ― da dentro e dal basso ― alcune delle più note periferie d’Italia, spesso chiacchierate ma raramente ascoltate, perché raccontate tradizionalmente da fuori e dall’alto. Poiché le cosiddette “periferie”, figlie di progetti urbani nel caso migliore incompleti e in altri del tutto inconsistenti, non sono solo luoghi geograficamente distanti, ma sono più spesso spazi resi distanti e distinti dallo stigma che sono costretti a subire. Luoghi densi e complessi, pulsanti, vitali e mediamente più giovani del resto delle città in cui sono inseriti, questi quartieri, troppo spesso marginalizzati dai racconti dei media, dalla carenza di servizi, dal disinteresse o dall’inerzia delle istituzioni, sono spazi relazionali iperconnessi con altri luoghi, paesi, continenti. Sono luoghi in grado di superare le consuete polarità e di ristabilire nuove centralità definite e costruite dal basso. Ambienti resilienti ma allo stesso tempo in pericolo, che si presentano come laboratori quotidiani e decisivi campi di lotta per la costruzione e l’evoluzione delle città del futuro».