Giornata contro la violenza sulle donne: in questo 25 novembre non solo eventi, anche un appello denuncia.
La rete antiviolenza GeneRosa è fra le promotrici e portavoce del coordinamento regionale delle case rifugio siciliane “Senza Rete”. Il coordinamento in occasione della giornata del 25 novembre per l’eliminazione della violenza contro le donne, ha inviato una lettera aperta alle 9 prefetture dell’isola per segnalare “la situazione paradossale di un sistema che invita le donne ad uscire dal circuito della violenza, promettendo che non saranno lasciate sole, solo per poi, in molti casi, abbandonarle nelle case rifugio, private della presa in carico dei servizi sociali preposti e della copertura delle spese di accoglienza da parte dei comuni di competenza”.
La lettera chiede l’apertura di tavoli prefettizi con il coinvolgimento delle istituzioni locali e gli enti del terzo settore, per affrontare le decine di contenziosi che impegnano le case rifugio e i comuni inadempienti, sottraendo risorse, energia e opportunità ai percorsi di ripresa e di autodeterminazione delle donne ospiti.
Il coordinamento vuole sottolineare come esista una vittimizzazione secondaria legata alle azioni (e omissioni) delle istituzioni deputate alla tutela, che va riconosciuta e combattuta per garantire percorsi reali e non fittizi di fuoriuscita dal circuito dell’assoggettamento e della violenza di genere.
Il coordinamento è ben consapevole che lo sradicamento che le donne subiscono con l’inserimento in casa rifugio è, già in sé, una forma di ri-vittimizzazione (anche se motivata dall’urgenza di mettere in sicurezza la vittima). Ma occorre avere chiaro che essa non è “la” soluzione, ma “una” risposta temporanea che diventa essa stessa un problema (o una violenza) se non è accompagnata da azioni concrete e condivise mirate a neutralizzare il pericolo e a riprendere in mano la propria esistenza.