Domenica 7 dicembre alle ore 11:00, in piazza G. Paolo II ad Acquedolci, l’arte contro le guerre e contro le morti sul lavoro. “Pietà”, un’opera del Maestro Silvio Benedetto, in esposizione permanente alla bacheca dell’ACM in piazza Giovanni Paolo II – Acquedolci (Me).
Ci sono nel mondo 52 scenari di guerre, aggressioni e lotte interne fomentate dallo sfruttamento neocoloniale. Secondo l’Osservatorio bolognese sulle morti sul lavoro, in Italia, nei primi 11 mesi del 2025, sono caduti 1355 uccisi sul lavoro.
L’inaugurazione sarà un’occasione anche per discutere a tavola con il grande maestro del ruolo dell’arte nella società, per svegliare le coscienze. Il maestro italo argentino sarà presente.
L’artista
Silvio Benedicto Benedetto è nato il 21 marzo 1938 a Buenos Aires in Argentina, dove ha studiato all´Accademia di Belle Arti: pittura, incisione e scultura.
Svolge un’intensa attività in Argentina, dove, nel campo della pittura, vince il primo premio alla Biennale Panamericana d´Arte Sacra e realizza numerose mostre personali (tra le quali, di rilievo, quelle al Museo Nacional de Tucumán); si occupa di fotografia (reportages e gigantografie), e fa parte, in qualità di attore, del Teatro de los Independientes. Si trasferisce negli anni `60, insieme a Luisa Racanelli, in Italia. Soggiorna a Colombiera (Castelnuovo Magra) e successivamente al Babuino a Roma.
Realizza mostre personali in numerose e prestigiose gallerie (citiamo tra tante: “Penelope”, “Zanini” e “Nuova Pesa” di Roma, “Bussola” di Torino, “De´ Foscherari” di Bologna, “Gianferrari” di Milano).
Espone ed è premiato in rassegne nazionali ed internazionali. Nel 1964, stabilitosi definitivamente a Roma, crea con Luisa, Diana e Davide Racanelli la Galleria Due Mondi, che curerà le rassegne: “Prospettive”, “Immagini degli Anni `60: poesia e realtà” e “Artisti Latinoamericani d´Avanguardia”.
La Galleria è frequentata da noti personaggi latinoamericani : pittori come Siqueiros, Berni, Urruchua, Castagnino, Alonso, Guayasamin; scrittori tra cui Sabato, Asturias, Rafael Alberti; la cantante Mercedes Sosa; il poeta Alvaro Yunque (che lo nomina membro onorario dell’Accademia del Lunfardo di Buenos Aires); nonché da giovani argentini come Joaquin Sokolowicz, Hugo e Delia Pereira, Elias Condal (con il quale organizza dibattiti politici e crea le edizioni “Il Tucano”), Carlos Valles (con il quale organizza spettacoli e seminari sul tango).
Hanno scritto
Su di lui in Italia, hanno scritto tra tanti Luigi Carluccio, Emilio Garroni, Renato Guttuso, Rita Cirio, Antonello Trombadori, Leonardo Benevolo, Enrico Crispolti, Giorgio Di Genova, Marisa Volpi.
Di lui hanno scritto anche: Dario Micacchi, Antonio Del Guercio, Elio Mercuri, Antonio Collisani, Franco Arcangeli, Duilio Morosini, Giacomo Carioti, Andrea Emiliani, Giuseppe Marchiori, Fabrizio Zampa, Nico Garrone, Franco Grasso, Franco Cordelli, Lauretta Colonelli, Marco Palladini, Piero Longo, Gianpiero Castellotti, Renato Tomasino, Claude Moliterni, Umberto Silva, Italo Moscati, Umberto Silva, Angelo Ceccarelli, Calogero Gueli, Ferruccio Battolini, Giovanni Bonanno, Salvatore Rizzo, Ghigo De Chiara, Dino Ales, Peter Russel, Nico Garrone, Andrea Ciullo, Tommaso Chiaretti, Rita Sala, Eduardo Castro, Guido Valdini, Delia Parrinello, Andres Castellana, Jean Pierre Thibauda, Sarà Patera, Giorgio Serafini, Matthieu Galeyarmelle Heliot, Giorgio Prosperi, Umberto Artioli, Angelo Maria Ripellino, Michele Perriera, Riccardo Reim, Dacia Maraini, Antonio Buttitta, Maurizio Calvesi, Andres Neumann, Andrea Luparia, Bruno Lavagnini, Mario De Micheli, Dario Capellini, Aristide Rollandi, Corrado Maltese, Leonardo Sciascia.

