“Le donne sono le principali attrici negli sforzi globali per ridurre e invertire il degrado del suolo. Tuttavia, nella stragrande maggioranza dei paesi, le donne hanno accesso e controllo sulla terra ineguali e limitati. Non possiamo raggiungere la neutralità del degrado del suolo senza l’uguaglianza di genere e non possiamo escludere metà della popolazione dalle decisioni di gestione del territorio a causa del loro genere.” (Ibrahim Thiaw, Executive Secretary UNCCD)
I messaggi fondamentali a livello globale di questa edizione sono:
La desertificazione, il degrado della terra e la siccità hanno un impatto sproporzionato su donne e ragazze, poiché spesso non hanno accesso e controllo delle risorse della terra. Sono i più colpiti dalla riduzione dei raccolti agricoli e dall’aumento della scarsità dell’acqua.
Nella stragrande maggioranza dei paesi, le donne hanno un accesso e un controllo sulla terra ineguali e limitati. In molte regioni rimangono soggetti a leggi e pratiche discriminatorie che impediscono il loro diritto all'eredità, nonché l’ accesso a servizi e risorse.
Quando le donne hanno potere, intere famiglie e comunità ne beneficiano. Oltre ad essere in prima linea nel degrado del suolo e negli impatti dei cambiamenti climatici, le donne possono anche essere in prima linea negli sforzi globali per ripristinare la salute della terra e aumentare la resistenza alla siccità. Il ripristino della terra sensibile al genere è un percorso per ridurre la povertà, la fame e la malnutrizione.
Investire nella parità di accesso delle donne alla terra e ai beni associati è un investimento diretto nel loro futuro e nel futuro dell’umanità. Garantire il diritto alla terra delle donne può aiutare a promuovere l’uguaglianza di genere globale e gli obiettivi di ripristino della terra e contribuire al raggiungimento di obiettivi di sviluppo sostenibile più ampi.
Nella prestigiosa sede del Museo Naturalistico Francesco Mina Palumbo a Castelbuono sabato 17 giugno 2023 una Giornata dedicata agli approfondimenti sui temi della desertificazione e della siccità partendo dal quadro globale e indagando la situazione in Sicilia.
L’idea principale che si vuole comunicare è importanza di tradurre il Rischio Desertificazione in opportunità. Bisogna avviare un percorso virtuoso individuando, con strumenti specifici, i borghi che potrebbero beneficiare di un processo rigenerativo dei suoli. Se il processo sarà gestito correttamente, porterà benefici vari, quali ad esempio: fermare lo spopolamento, mitigare il dissesto idrogeologico, rivitalizzare le colture di eccellenza, tutelare il patrimonio genetico agrotecnico, ecc.
Si potrà frenare l’allontanamento dei giovani che vanno via a causa della crescita esponenziale della disoccupazione e si potrà migliorare la qualità della vita degli anziani che, oggi, non beneficiano di adeguati servizi. L’idea principe è tradurre il rischio desertificazione in opportunità. Alla luce di quanto esposto bisognerà riparametrizzare gli aiuti in funzione del problema della siccità e della qualità dei suoli.
Cattiva gestione delle coltivazioni, grandi pascoli, disboscamenti, utilizzo irrazionale delle risorse idriche sono tra i maggiori responsabili della desertificazione dei terreni. Nulla a che vedere con la desertizzazione, ossia l’avanzata naturale dei deserti. Per come li conosciamo, quest’ultimi discendono da processi naturali sviluppatisi in lunghi intervalli di tempo e con modifiche intervenute indipendentemente dalle attività umane. Desertificazione è una terminologia nota dal 1949 quando il botanico Aubreville pubblicò un libro su clima, foreste e desertificazione dell’Africa tropicale e la definì trasformazione di un terreno produttivo in deserto, risultato dell’erosione del
suolo ad opera dell’uomo. Per Aubreville le cause maggiori erano il disboscamento, l’uso indiscriminato del fuoco e le coltivazioni di tipo estensivo.
FAO-UNEP-UNESCO (1977-79) ci restituiscono una delle migliori definizioni del fenomeno desertificazione “riduzione irreversibile della capacità del suolo a produrre risorse e servizi, a causa di limitazioni climatiche e di attività antropiche”.
È un processo complesso e non riconducibile a un solo fattore, bensì alla interazione di molteplici cause che qui per brevità possiamo distinguere in:
predisponenti (ad esempio: morfologia e orografia, copertura vegetale);
scatenanti (ad esempio: clima e sua variabilità);
acceleranti (ad esempio: processi fisici, chimici e biologici di degrado del suolo)
Sui temi sopra brevemente riportati si svolgerà la prima parte dell’ evento, che si svolgerà presso l’Aula Magna del Museo Naturalistico Francesco Minà Palumbo dalle 10:00 alle 13:00, sarà rivolta a studenti, ricercatori, professionisti e cittadini mentre dopo la pausa dalle 16:00 alle 18:00 con la guida del prof. Rosario Schicchi un “Bioblitz” alla scoperta della Macchia Mediterranea nel Comune di Castelbuono utilizzando anche la APP iNaturalist.org.
Per scaricare la locandina ed il programma completo: https://bit.ly/43EEQMg
Per raggiungere il Museo Naturalistico Francesco Mina' Palumbo: https://bit.ly/43gT5qP
Sito del Museo Naturalistico Francesco Mina' Palumbo: https://bit.ly/43hGAeA
Sito del Comune di Castelbuono: https://bit.ly/3MKUBtZ
Pagina e QR Code evento facebook: https://bit.ly/3C6JOp5
Conferenza stampa online di presentazione su ZOOM (inviare una email a ceamessina@tiscali.it
per essere accreditati e ricevere il link) mercoledì 14 giugno 2023 ore 18:30.
Fonte: AssoCEA Messina aps