La Fondazione Con il SUD mette a disposizione 2 milioni di euro.
Il Bando scade il 9 settembre e si rivolge ai Centri Antiviolenza e alle reti territoriali del Mezzogiorno per interventi in grado di far emergere e prevenire il fenomeno; accompagnare le donne che hanno subito violenza in percorsi di autodeterminazione e autonomia economica e abitativa, sostenendo i minori che hanno assistito ai maltrattamenti; favorire processi di cambiamento culturale in termini di parità di genere, con percorsi di educazione nelle scuole.
A 10 anni dalla Convenzione di Istanbul – il trattato internazionale per la prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e a quella domestica – nel nostro Paese questi fenomeni sono purtroppo ancora largamente diffusi. Secondo i dati forniti dall’Istat[1], in Italia il 31,5% delle donne tra 16 e 70 anni, nel corso della propria vita, ha subìto una qualche forma di violenza fisica (20,2%) o sessuale (21%). Il 5,4% ha subito uno stupro o un tentato stupro. Dati che non possono lasciare indifferenti, ancor più se pensiamo che l’emergenza sanitaria ha amplificato il fenomeno: l’essere costretti a rimanere in casa, ha infatti moltiplicato le occasioni di violenza domestica. Nel primo semestre del 2020 i femminicidi nell’ambito di una relazione affettiva o familiare sono stati pari al 45% del totale, contro il 35% dei primi sei mesi del 2019 e hanno raggiunto il 50% durante il lockdown tra marzo e aprile 2020[2].
Con questa seconda edizione del “Bando per il contrasto della violenza di genere”, la Fondazione CON IL SUD mette a disposizione 2 milioni di euro per interventi da realizzare in Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia che siano in grado di far emergere e prevenire il fenomeno potenziando i servizi messi a disposizione dai Centri Antiviolenza; accompagnare le donne che hanno subito violenza in percorsi di autodeterminazione e autonomia economica e abitativa, sostenendo i minori che hanno assistito ai maltrattamenti; favorire processi di cambiamento culturale in termini di parità di genere, con percorsi di educazione nelle scuole.
“Nonostante non esista un processo di raccolta dati univoco sul numero di femminicidi e sui casi di violenza di genere, quelli che abbiamo a disposizione ci forniscono un quadro allarmante” ha dichiarato Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione CON IL SUD. “L’emergenza sanitaria ha ulteriormente acuito il fenomeno e la Fondazione CON IL SUD, proprio durante il lockdown di marzo 2020, ha promosso con i progetti sostenuti con il precedente bando contro la violenza di genere, una campagna di comunicazione dedicata sui social, condividendo i contatti dei Centri Antiviolenza coinvolti. Un’iniziativa efficace, che ha permesso di registrare un incremento delle richieste di aiuto ai centri aderenti. Con questo nuovo bando vogliamo sostenere l’importantissimo lavoro dei Centri Antiviolenza e delle reti territoriali che lavorano ogni giorno per accogliere le donne che hanno subito violenza, per aiutarle a trovare conforto, aiuto e fiducia nel costruire il proprio futuro e, spesso, quello dei propri figli”.
Le partnership di progetto dovranno essere composte da almeno 3 organizzazioni: ad un Centro Antiviolenza – con il ruolo di responsabile del partenariato – potranno affiancarsi realtà del mondo non profit, economico, delle istituzioni, dell’università, della ricerca. Sarà valutato positivamente il coinvolgimento delle associazioni femministe e delle amministrazioni pubbliche, in particolare comuni e regioni.
Il bando si svilupperà in due fasi: la prima sarà finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio, mentre la successiva, di progettazione esecutiva, avrà l’obiettivo di ridefinire eventuali criticità rilevate nella fase di valutazione.
Il bando scade il 9 settembre 2021 e le proposte dovranno essere presentate online, attraverso la piattaforma Chàiros.