Anche CSVnet tra i firmatari della campagna promossa dalla testata Vita non profit contro i continui tagli del Governo che in dieci anni ha lasciato a casa più di 500mila giovani che avevano fatto domanda per vivere questa esperienza.
“Non è più accettabile questa avvilente “caccia al tesoro” a cui assistiamo regolarmente: la caccia alle risorse minime per garantire un numero accettabile di giovani impegnati nel servizio civile universale. Specie alla luce di una riforma che prevedeva invece l’incremento costante delle risorse e, soprattutto, alla luce del ruolo che i giovani operatori volontari hanno avuto nel periodo dell’emergenza Covid-19.”
A dichiararlo è Stefano Tabò, presidente di CSVnet, fra i 132 firmatari – rappresentanti del terzo settore, ed importanti opinion leader della società civile – dell’appello al Governo “Servizio civile, non si può dire no” promosso dalla testata Vita non profit.
Il documento della campagna, che verrà diffuso con il numero di ottobre del magazine (a questo link l’instant book con l’appello e le motivazioni dei firmatari) nasce dall’urgenza di veder riconosciuto il servizio civile come un’opportunità reale per tutti i ragazzi dai 18 ai 28 anni.
Come si legge nell’appello infatti “Negli ultimi dieci anni sono stati infatti oltre 500mila i giovani che desideravano partecipare a un progetto di servizio civile, ma che, per carenza di posti messi a bando, hanno ricevuto risposta negativa”.
“Possiamo permetterci il lusso di lasciare a casa decine di migliaia di giovani che vorrebbero fare servizio civile, ma ogni anno vedono la loro richiesta non accolta?” si chiede nell’appello, soprattutto a seguito di un’emergenza sociale di proporzioni inedite come quella che stiamo vivendo e in cui i volontari avrebbero potuto dare un contributo prezioso come spiega il documento: “perché non si decide di mobilitare questa riserva del bene comune, dispiegandolo per attività e servizi per le persone più fragili, per contrastare il digital divide dei bambini e delle famiglie più povere, per dare continuità all’assistenza delle persone disabili, per fare volontariato nelle mense dei bisognosi o distribuire cibo e medicinali agli anziani soli?”.
“È necessario che queste potenzialità non siano mortificate – interviene ancora Tabò -. L’Italia deve utilizzare tutte le possibili risorse messe a disposizione dall’Ue per la vera finalità votata dal Parlamento Europeo: promuovere lo sviluppo ed il protagonismo delle giovani generazioni”.
Da qui l’appello inviato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e a Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili con delega al servizio civile al fine di trovare i fondi, nella prossima legge di bilancio “necessari per tutti i giovani che desiderano impegnarsi col servizio civile facendo domanda. Dire “no” ogni anno a decine di migliaia di ragazzi è uno scandalo che deve finire”.
Tra i firmatari Francesco Profumo, Ferruccio De Bortoli, Massimo Cacciari, Mario Delpini, Eraldo Affinati, Stefano Zamagni, Enrico Giovannini, Giorgio Gori, Romano Prodi, Andrea Riccardi, Chiara Saraceno.
Fonte: CSVnet.it
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