• Via Salita Cappuccini, 31 - 98121 Messina (ME)
  • +(39) 090 64 09 598
  • Mar-Ven:  8:00-12:30 | Mar, Gio, Ven: 15:30-18:30

Stato di emergenza Covid 19, quali misure per il non profit

In attesa di un nuovo Dpcm, la proroga fino al 15 ottobre dello stato di emergenza approvata con il Decreto legge 83 del 2020, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 30/07/2020, investe anche il terzo settore, dalle riunioni degli organi sociali, il rapporto tra volontariato e retribuzione, lo smart working e l’uso dei Dpi.

In particolare una delle misure prorogate fino al 15 ottobre 2020 è l’art.73 del Decreto legge 18 del 2020 (cosiddetto “Cura Italia”): infatti il comma 4 di tale articolo prevede la possibilità per le associazioni (riconosciute e non riconosciute), le fondazioni e le società (comprese le società cooperative ed i consorzi) di riunire gli organi sociali in videoconferenza, anche qualora tale modalità non sia espressamente contemplata nello statuto.

Non rientra fra le misure prorogate al 15 ottobre 2020 l’art.2-septies del Decreto “Cura Italia”, il quale prevedeva la sospensione durante il periodo emergenziale dell’art.17, c.5 del Codice del Terzo settore, il quale vieta ad una stessa persona di svolgere attività di volontariato e di intrattenere anche rapporti di lavoro (subordinato, autonomo o di altra natura) con lo stesso ente del Terzo settore. Pertanto non rientrando tale disposizione fra quelle prorogate dal Decreto legge 83 del 2020, la sua efficacia deve considerarsi conclusa al 31 luglio 2020, applicandosi oggi nuovamente il divieto di cui all’art.17, c.5 del Codice del Terzo settore.

Sono state prorogate le disposizioni di cui all’art.90 del Decreto legge 34 del 2020 (cosiddetto “Rilancio”) in materia di lavoro agile (“smart working”).

È stato prorogato fino al 15 ottobre 2020 l’art.16 del Decreto “Cura Italia”, il quale prevede che i lavoratori che nello svolgimento della loro attività sono oggettivamente impossibilitati a mantenere la distanza interpersonale di un metro, possano utilizzare le mascherine chirurgiche reperibili in commercio, anche se prive del marchio CE e prodotte in deroga alle vigenti norme sull’immissione in commercio.

 

Fonte: CSVnet e Cantiere Terzo settore

 

 

Rosario Ceraolo