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Io non rischio 2023. Adesioni entro il 31 marzo

Le Organizzazioni di volontariato potranno inviare la domanda entro il 31 marzo

Parte oggi, 21 gennaio, la raccolta di adesioni delle associazioni di volontariato che intendono partecipare a Io non rischio 2023.

I referenti delle Organizzazioni che hanno già preso parte alla campagna possono inoltrare la candidatura tramite il portale www.gestionaleinr.it utilizzando le credenziali in possesso. Le Organizzazioni che partecipano per la prima volta, invece, devono prima compilare il form raggiungibile dall’homepage del portale e successivamente proseguire con l’iter di adesione.

Possono presentare la domanda di partecipazione a Io non rischio 2023 tutte le associazioni di volontariato già iscritte nell’Elenco territoriale della Regione o Provincia Autonoma di appartenenza o la cui iscrizione è in fase di perfezionamento. Eventuali eccezioni saranno gestite dalle strutture regionali o provinciali di riferimento.

Le candidature potranno essere inviate fino al 31 marzo e saranno sottoposte a un processo di validazione da parte dei referenti delle Organizzazioni di volontariato nazionali e delle Regioni e Province Autonome.

Per richieste di assistenza tecnica o per problemi di navigazione del portale è possibile inviare una mail all’indirizzo: assistenza@gestionaleinr.it

L’Italia è un paese esposto a molti rischi naturali, ma l’esposizione individuale a ciascuno di essi può essere sensibilmente ridotta attraverso la conoscenza del problema, la consapevolezza delle possibili conseguenze e l’adozione di alcuni semplici accorgimenti.

Io non rischio è una campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile, ma ancora prima di questo è anche un proposito, un’esortazione che va presa alla lettera, perché solo attraverso la conoscenza e la consapevolezza è possibile dire, appunto: “Io non rischio”.

Io non rischio è anche lo slogan della campagna, il cappello sotto il quale ogni rischio naturale viene illustrato e raccontato ai cittadini insieme alle buone pratiche per minimizzarne l’impatto su persone e cose. E in questo caso il termine slogan, che in gaelico significa “grido di battaglia”, è particolarmente appropriato: è la pacifica battaglia che ciascuno di noi è chiamato a condurre per la diffusione di una consapevolezza che può contribuire a farci stare più sicuri.

Ogni anno, ad ottobre, centinaia di piazze distribuite su tutto il territorio nazionale si colorano di giallo: inizia così il weekend dedicato alla campagna Io non rischio.
I volontari di protezione civile allestiscono un gazebo informativo in una piazza della loro città per parlare di uno o più rischi che interessano il territorio e illustrare i contenuti dei materiali informativi della campagna.

Quella che avviene in piazza, però, non è un’operazione di volantinaggio. I volontari non si limitano a lasciare il materiale informativo alle persone, ma si fermano a parlare con loro, illustrano le caratteristiche dei rischi e li raccontano anche attraverso allestimenti appositamente realizzati – il totem, la tenda alluvione e la linea del tempo – rimanendo a disposizione per eventuali domande e chiarimenti.
Si tratta dunque di un vero e proprio scambio di sapere e informazioni, un percorso condiviso di conoscenze alla scoperta della storia del territorio e delle buone pratiche che ogni cittadino può e deve adottare per difendersi dai rischi.

Durante l’anno, in concomitanza di esercitazioni, workshop, eventi e iniziative rilevanti a livello nazionale o territoriale, vengono organizzate anche “piazze speciali” per favorire la più ampia diffusione dei contenuti della campagna e della conoscenza dei rischi naturali che interessano il nostro Paese.

Silvia Gheza