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Graphic novel e ricerca sociale: il 7 aprile incontro su “I disconosciuti” al Cospecs

Dopo diversi incontri, tra i quali quello del 12 marzo inserito tra i  “Cento passi” verso la Giornata della memoria organizzata da Libera, prosegue il ciclo di presentazioni su graphic novel e ricerca sociale coordinato dal Dipartimento Cospecs dell’Università di Messina con la prof.ssa Tiziana Tarsia Responsabile Scientifica e con il CESV tra i soggetti partecipanti.

Prossimo appuntamento il 7 aprile al Dipartimento Cospecs dalle ore 16:00 alle ore 18:00: Tindaro Bellinvia, Ricercatore del Dipartimento Cospecs, dialogherà con Francesco Della Puppa, Professore di Sociologia all’Università di Venezia e coautore del libro “I disconosciuti. Vivere e sopravvivere al di fuori del sistema d’accoglienza” (Becco Giallo, 2024).

Il ciclo

Nei diversi eventi, dislocati sul territorio della città di Messina, si propone lo strumento del graphic novel come prodotto culturale che si struttura all’interno dei moderni processi di multimedialità e intertestualità. Proprio per questo suo ruolo sempre più rilevante sul piano della produzione di narrazioni che avvicinano il pubblico, il graphic novel è stato utilizzato sempre più spesso per affrontare tematiche di grande portata storico-sociale (Shoah, mafie, razzismo, Resistenza, colonialismo, ecc.;). Allo stesso tempo, è divenuto un oggetto di studio da parte delle Scienze sociali.

La Comics-based research, e quindi l’uso del fumetto nelle Scienze sociali, si sta sempre più affermando come metodo e strumento che permette di avvicinare le persone e i cittadini per dialogare e produrre nuova conoscenza scientifica su temi complessi e difficili da gestire emotivamente (ad esempio per affrontare sensibilizzare a questioni legate alle malattie croniche) o che interessano persone che vivono situazioni di povertà o che risiedono in contesti difficili da raggiungere.

La ricerca

Da un lato, il fumetto viene utilizzato per fare ricerca partecipativa con le persone (grazie alla loro collaborazione) specialmente in contesti di transizione e vulnerabilità e, dall’altro lato, è usato nell’ottica di una Sociologia pubblica, anche per disseminare i dati non solo nel circuito accademico ma anche per incontrare cittadini, operatori sociali, persone con esperienza migratoria, studenti e studentesse.

Inoltre questo tipo di ricerca partecipativa e creativa permette la sperimentazione di un tipo di lavoro interdisciplinare che mette insieme diverse professionalità dentro e fuori l’Accademia.

Tutti gli appuntamenti in locandina.

Iria Cogliani