A Capo d’Orlando una rete di associazioni si sta impegnando per migliorare i processi di democrazia partecipata. Ed è una storia che il progetto di monitoraggio civico “Spendiamoli Insieme” ha deciso di rilanciare. A raccontarla è Nino Letizia, uno dei componenti del Coordinamento di associazioni “Teatro allo Scalo” di Capo d’Orlando che ha attivato una vera e propria advocacy per far sì che la democrazia partecipata fosse realizzata e bene.
L’inizio della storia – spiega Letizia – è un incontro online promosso dal CESV Messina e dedicato proprio alla democrazia partecipata in una “meritoria azione di informazione e promozione“. Anzi – dice Letizia – per andare proprio al principio bisogna tornare ancora più indietro, quando, attorno al 2017, il CESV “ci ha insegnato a operare insieme, come associazioni, per migliorare il nostro territorio e fare il bene della nostra comunità”.
Il Coordinamento nasce infatti da questo. Attorno all’idea della riqualificazione, finalizzazione e restituzione alla collettività dello spazio diventato appunto “Teatro allo Scalo”, una trentina di enti si sono messi insieme, “non con la mentalità del condominio”, ma “in modo molto concreto e costruttivo”.
Il Coordinamento già c’è quando Letizia “incontra” la democrazia partecipata. E la prima cosa che fa lui è visitare il sito www.spendiamolinsieme.it per verificare come si comporta Capo d’Orlando. Scopre che fino a quel momento il Comune era stato inadempiente. I soldi dedicati “tornavano” alla Regione, anno dopo anno. Il regolamento di democrazia partecipata era vecchio (2018) e non venivano svolti i processi annuali.
Preso atto della situazione, la questione diventa tema della chat del Coordinamento di associazioni. Perché «per tutti noi è una questione di principio, non di soldi». I soldi, in effetti, non erano, né sono, tanti. Ma il principio resta. Era il 2021 e neanche a farlo apposta era anche l’anno delle elezioni amministrative.
Una volta insediata la nuova Giunta di Capo d’Orlando, quella attuale, il Coordinamento si presenta all’assessore competente per sollecitare l’applicazione della normativa sulla democrazia partecipata. Quel che succede è che già dall’anno successivo, il 2022, il Comune pubblica gli avvisi che danno avvio al processo.
Qualcosa tuttavia va ancora migliorata. Infatti gli avvisi (sia quello del 2022 sia quello del 2023) chiamano i cittadini a esprimere una preferenza su un’area tematica, lasciando al Comune la definizione del progetto vero e proprio. E nel regolamento non è prevista, come invece vuole la legge, la votazione (espressione di preferenze) da parte dei cittadini sui progetti da realizzare.
Il Coordinamento delle associazioni però apprezza l’apertura dell’Amministrazione che ha fatto partire i processi. Per questo assieme alla preferenza dell’area tematica consegna anche, sia nel 2022 sia nel 2023, dei progetti veri e propri grazie ai quali sono stati utilizzati i fondi per attrezzare il nuovo centro culturale Teatro allo Scalo. Un modo per sollecitare il Comune a fare un ulteriore passo in avanti nella qualità dei processi partecipativi, e nel rispetto della normativa.
Di che si tratta? Per un verso, si tratta di far sì che l’amministrazione «pubblichi avvisi che chiamino i cittadini a presentare vere e proprie proposte e progetti». Per altro verso, si tratta – e qui la questione tocca al Consiglio Comunale – di «modificare il regolamento adeguandolo a tutte le novità normative e garantendo che siano i cittadini e non una commissione a scegliere la proposta o le proposte da finanziare».
Sono tanti i protagonisti di questa storia, conclude “Spendiamoli Insieme”. C’è l’Amministrazione che accoglie le legittime istanze delle associazioni e, dopo anni di inadempienza, si mette al lavoro per realizzare la democrazia partecipata. C’è il Coordinamento di associazioni che si mette in gioco e, soprattutto, in dialogo con l’ente locale.
C’è il CESV che supporta la costituzione della rete ma anche fornisce occasioni di approfondimento e conoscenza sulla democrazia partecipata. E c’è – naturalmente – “Spendiamoli Insieme” che consente a tutti gli interessati di avere informazioni tempestive e chiare su quanto accade in ciascuno dei 391 Comuni siciliani.
«Io non sapevo niente di democrazia partecipata – afferma Letizia – prima dell’incontro promosso dal CESV e prima di visitare il sito di Spendiamoli Insieme. Ed è invece assolutamente fondamentale, direi irrinunciabile, che i cittadini di tutta la regione siano informati di quello che è, in tutti i sensi, un loro diritto».
Fonte: Spendiamoli Insieme
In evidenza foto @Goldmund100 (Luca Volpi) via Wikipedia