È iniziato nella Casa Circondariale di Messina un laboratorio di fumetto, organizzato dal CePAS (Centro Prima Accoglienza Savio) e tenuto dalle insegnanti Michela De Domenico e Giuliana La Malfa .
Al primo incontro hanno partecipato dieci ospiti dell’Istituto. Le lezioni delle professoresse De Domenico e La Malfa sono riservate alla sezione maschile protetti.
L’iniziativa del Cepas (presieduto da don Umberto Romeo) è seguita e coordinata dalla vicepresidente del Centro, Raffaella Lombardi e si avvale della collaborazione di volontarie.
L’idea di un laboratorio sul fumetto è nata perché durante altri laboratori ci si è accorti della propensione dei giovani a raccontare le proprie emozioni attraverso il disegno.
Gli allievi del corso saranno incentivati a creare un elaborato in chiave personale.
Il CePAS ormai da oltre 30 anni è presente nell’Istituto di Gazzi con iniziative formative e ha in corso laboratori che attualmente interessano, per il settore femminile, il ricamo e l’uncinetto. Vengono tenuti anche colloqui di orientamento e sostegno dei tossicodipendenti.
”La nostra presenza continua e il lavoro fatto per gli ospiti – ha dichiarato la vicepresidente del Centro Lalla Lombardi – è parte di un programma che è iniziato tanti anni fa e che ha sempre dato risultati apprezzabili, soprattutto nel sostegno di quanti sono ristretti a Gazzi. E’ chiaro – ha concluso – che queste sono alcune delle nostre attività e il programma è ben più vasto anche se di difficile realizzazione e tende a migliorare la qualità della vita di persone che si sentono sole ed emarginate”.
Il CePAS( Centro prima accoglienza Savio) è stato tra le prime associazioni di volontariato, inizi anni 90, ad operare all’interno della Casa Circondariale di Messina. All’inizio la sua attività è stata quella di fare colloqui di sostegno, orientamento e avviamento alle Comunità con i tossici dipendenti, attività che perdura tuttora e che si concretizza con l’incontro mensile promosso dalla Casa Circondariale insieme al Serd, all’Uepe e alle Comunità Terapeutiche per il monitoraggio dei tossici ristretti in carcere.
In questi oltre 30 anni di volontariato al carcere il CePAS ha proposto e attivato molti progetti rivolti a tutti gli ospiti della Casa Circondariale sia donne che uomini anche con l’impegno di parecchi volontari.
Alcuni di questi laboratori sono stati pensati come una preparazione ad un lavoro futuro e quindi un possibile reinserimento e recupero del detenuto nella società civile.
Sono stati realizzati corsi per estetista, parrucchiera, sartoria di primo intervento, fotografia, ma anche scuola di calcio, teatro, di murales. Si è lavorato molto anche sul senso della genitorialità con gli uomini di media e alta sicurezza.
Tutti i laboratori anche quando sembrano solo momenti di intrattenimento hanno sempre valenza educativa . Attualmente il CePAS sta portando avanti già da alcuni anni un laboratorio di ricamo e uncinetto con le donne ed è appena iniziato il laboratorio sul fumetto nella sezione maschile protetti. Ci si è accorti della propensione dei giovani ad esprimere attraverso il disegno le proprie emozioni .
Questo laboratorio della durata di un mese , è organizzato da Lalla Lombardi, coordinatrice dei volontari e vice presidente CePAScon la con la collaborazione di don Romeo e di altre volontarie . Al primo incontro hanno partecipato 12 giovani che hanno seguito attentamente le tecniche proposte. Obiettivo finale dovrebbe essere quello di creare una storia. Naturalmente dietro a tutto ciò c’è tanto lavoro sia da parte del CePAS che della Casa Circondariale in tutte le sue componenti.
Il CePASsin dall’inizio si è prefisso con la sua attività al carcere di farlo aprire alla città e che la città si aprisse al carcere come in effetti sta oggi avvenendo.
Nella foto la dott.ssa Angela Sciavicco direttore della Casa Circondariale e don Umberto Romeo Presidente del CePAS