Comunicazione inadeguata, tempi stretti, soltanto una dozzina le proposte valutate, di cui 9 escluse e 3 ammesse. E mancano agli atti almeno 3 proposte presentate
Fino al 31 ottobre sono ufficialmente in corso nel Comune di Messina le votazioni popolari su tre progetti proposti da cittadini e associazioni, da finanziare con i circa 110 mila euro della legge regionale sulla democrazia partecipata. La votazione segue la fase di presentazione delle proposte civiche, che si è svolta dal 10 luglio al 30 agosto 2023, ed è una novità nel panorama cittadino: si tratta della prima volta in cui il processo di democrazia partecipata sullo Stretto si conclude, come previsto dalla legge regionale, con la votazione, grazie alle novità introdotte dal nuovo Regolamento comunale, approvato lo scorso giugno, anche su impulso della comunità civile. Ma per “Spendiamoli Insieme”, il progetto dell’associazione Parliament Watch Italia sul buon uso dei fondi della democrazia partecipata in Sicilia (sostenuto da Fondazione CON IL SUD e OSIFE), il processo di partecipazione nel Comune di Messina sta andando male, da più di un punto di vista.
Ripercorriamo le varie tappe. Oltre alla conferenza stampa di annuncio dell’avviso che ha invitato la cittadinanza a presentare proposte dal 30 giugno fino al 30 agosto, nessuna iniziativa di comunicazione è stata intrapresa dal Comune per informare adeguatamente la cittadinanza. Nessuna traccia, a parte un incontro nella VI circoscrizione, degli incontri organizzati nelle sei circoscrizioni cittadine, previsti dal Regolamento comunale per promuovere la partecipazione delle persone. È stato “Spendiamoli Insieme” ad organizzare, in autonomia, sei incontri sul territorio cittadino per informare le persone e rispondere ad eventuali dubbi sulla procedura di partecipazione. Il risultato di questa comunicazione, a nostro avviso insufficiente, è che soltanto una dozzina di proposte presentate dalla cittadinanza sono state valutate dal tavolo tecnico del 29 settembre, 9 scartate e 3 ammesse. Per fare un paragone, a Catania sono state 29 (di cui 19 ammesse al voto), a Palermo ne sono state ammesse più di 80.
È però possibile che anche a Messina le proposte fossero di più. Il verbale del tavolo tecnico del 29 settembre, infatti, non riporta alcuna valutazione su almeno 3 proposte che sono state presentate e hanno ciascuna ricevuto conferma di avvenuta presentazione. Si tratta delle proposte con numero identificativo 100, 102 e 103. Queste sono quelle di cui ha notizia Spendiamoli Insieme ma potrebbero essercene ancora. Ci sono proposte correttamente presentate e che non sono state valutate? Su questo chiediamo una risposta al Comune di Messina
Anche rispetto alle 9 proposte scartate riteniamo opportuno fare una considerazione: 9 proposte inammissibili su un totale di 12 o 13 presentate è una percentuale altissima. L’esclusione può essere solo in parte una responsabilità delle persone che hanno partecipato. È più una conseguenza dell’approccio del Comune di Messina al processo di democrazia partecipata, che viene interpretato come un qualsiasi bando, invece si tratta di un processo che punta al coinvolgimento quanto più ampio possibile della cittadinanza. Non può essere chiesta una elevata capacità progettuale al semplice cittadino, non rientra tra le sue competenze. Andrebbero invece offerti incontri di co-progettazione. Li organizzano, con il supporto di “Spendiamoli Insieme”, alcuni Comuni in Sicilia in cui assessorato e uffici rispondono ai dubbi delle persone in tema di ammissibilità delle proposte. Così si ridurrebbero le proposte inammissibili e si rispetterebbe lo spirito di un processo di democrazia partecipata che mira a includere e non ad escludere.
Inoltre, anche se non è un obbligo da Regolamento, il Comune potrebbe dare comunicazione delle proposte non ammesse. Quante sono state e quali sono i motivi di esclusione? Avere queste informazioni permetterebbe una più completa valutazione del processo partecipativo, in termini di numeri di partecipanti e di localizzazione e temi degli interventi proposti dalla cittadinanza.
Passando alle votazioni, che si concluderanno il 31 ottobre e sono state annunciate il 24 ottobre, è fin troppo evidente che una sola settimana non basta per un efficace coinvolgimento della cittadinanza. Anche se comunicate all’ultimo momento, sono un buon segnale le giornate di voto in presenza organizzate nelle sei circoscrizioni e a Palazzo Zanca nelle mattine dal 25 al 31 ottobre, che si affiancano al voto online.
Ma tra quali proposte scegliere? Nell’unica comunicazione ufficiale fatta fin qui dal Comune di Messina vengono comunicate soltanto le date delle votazioni. Nessun riferimento alle proposte, nessuna descrizione, neppure il titolo. All’interno della piattaforma online di voto si può leggere una descrizione di due tra le tre proposte da votare. Della terza c’è soltanto il titolo, nessuna descrizione di ciò che prevede.
«Fino ad oggi – concludono da Parliament Watch Italia – ci sembra di poter dire che per il Comune di Messina il processo di democrazia partecipata sia più un obbligo a cui assolvere con gli adempimenti minimi necessari che una bella occasione per una reale collaborazione e un reale coinvolgimento delle persone. Inoltre resta il dubbio che ci siano state proposte correttamente presentate e non valutate e quindi errori nel procedimento. Il progetto “Spendiamoli Insieme” rinnova la propria disponibilità per il 2024 ad affiancare il Comune di Messina e le associazioni del territorio in un percorso che punti ad una migliore applicazione in città della legge regionale sulla democrazia partecipata».
Per info e dettagli:
Giuseppe D’Avella, Parliament Watch Italia, tel 348.9584581 – gdavella@gmail.com